14.5.14


La storia di Evita Peron e le vicende politico-sociali del suo Paese saranno in scena a Roma il 28 maggio, alle ore 19.30, presso la sede dell’Ambasciata Argentina, nel suggestivo recital “Evita ay che vita!”, che vede protagonista l’artista italo-argentina Sonia Belforte, anche autrice e regista dello spettacolo, realizzato in occasione del workshop dedicato dall’Ambasciata ai tour operator italiani, per approfondire la realtà culturale e gastronomica dell’Argentina del nord.

Con semplicità, naturalezza, ironia Sonia Belforte narra le vicende di Evita, dalla sua infanzia povera e disagiata all’arrivo nella grande metropoli, Buenos Aires. In un dialogo continuo, tra sé e il quadro di Evita a cui si rivolge, l’autrice ritrova parallelismi con la propria vita.
Evita e Sonia: entrambe argentine, entrambe emigrate, partite per realizzare lo stesso sogno, quello di diventare attrici. Grande e piccola storia così si intrecciano, coniugandosi, tra l’altro, al canto di Sonia e alla musica eseguita dal vivo dal pianista Alejandro Duca.
La storia racconta l’ascesa della temeraria Evita che diventerà leader carismatico dei ‘descamisados’, riuscendo ad infondere nei più umili, che l’adoravano, il valore e la dignità di Esseri Umani. Evita muore a soli 33 anni, stroncata da un cancro all’utero. La sparizione del suo corpo imbalsamato aprirà la strada, forse, al periodo più tragico della storia dell’Argentina: quello della sparizione di migliaia di persone (i “desaparecidos”) ad opera della dittatura militare.

Luci, ombre, leggerezza, commozione, pathos vibrano sul palcoscenico in un crescendo straordinario che culmina con un messaggio che è diretto al cuore dello spettatore. “Evita ay che vita!” è una grande storia d’amore e di speranza.

Sonia Belforte si è trasferita da Buenos Aires in Italia ed ha all’attivo un ricco carnet di spettacoli teatrali, film, fiction, doppiaggi. Recita e canta con voce travolgente e inconfondibile, conquistando letteralmente gli spettatori; rappresenta la nuova Argentina e si fa apprezzare per il suo straordinario talento.